Hard Rock Cafe Barcellona.
Libera-mente con-di-viso.
Lunghi ed ariosi corridoi,
percorsi e ri-percorsi,
stanze aperte e persone chiuse.
Antiche palizzate ormai dimenticate,
soffitti stellati tutti affiancati.
Gente che passa, gente che va,
nuova ne arriva in questa città.
Paesaggi di forme e profumi,
suoni armoniosi in luci di lumi.
Vita notturna in semplicità,
respiro profumo di comunità.
Un’altra birra, certo mi va,
come ti chiami siediti qua,
buffa la vita,
ognuno è diverso ma siam tutti qui,
a bere e parlare come onde del mare,
notte stellata ed alba da amare.
ArteFattiProject 
“Stanze aperte e persone chiuse”, io ho sempre bisogno di riallacciarmi ad un verso per iniziare il viaggio all’interno delle tue visioni tramutate in segni, in parole. Ho bisogno di fotografare quei segni che diventano immagini e mai viceversa. Mi sto allenando a fare il contrario ma è più spontaneo il percorso con cui sono in simbiosi. In questi suoni-pensieri divenuti visione c’è tutta la delicatezza di una notte, di un aprirsi alla luce di incontri che fanno degli esseri umani degli animali sociali perfino con l’arrivo del buio. Quando ci si riuniva presso un focolare in una caverna forse accadeva la stessa cosa, fuori i lupi avvertivano per poche ossa dell’arrivo dei predatori più grandi ed affamati di loro, all’interno ci si scaldava tra pelli scuoiate e pelle umana trasformata in coperta, in carezze. Oggi le luci sono altre, i lupi pure, i predatori ombre! Rimane di quell’antico bisogno il desiderio di trovarsi, di scoprirsi, di avvolgersi in voci e suoni comuni, noti, amici! Tu parti sempre da un’immagine, attraversi le parole che la vestono, finisci per cantarne la magia avvolgendo con la musica una danza che fine ed inizio non ha perchè ci pensano altri occhi, altri sensibilità, altri vissuti, a percorrere le strade che indichi, a mostrarne di nuove. In ciò il valore e la magia dello spazio mentale ed emozionale che hai aperto in questo luogo virtuale è tale da apparire immenso. Grazie, un saluto!